Mi sono appena fatto una doccia e mi sento più rilassato del solito. Prima di lavarmi mi sono masturbato, permettendo così alle mie fantasie erotiche di liberarsi in un flusso di liquido seminale. Mi piace toccare i miei arti con delicatezza. Alcune volte mi sento scisso in due; da una parte io e il mio corpo, dall’altra io e il mio erotismo chimerico. In passato ho provato a elaborare fantasie omosessuali per tentare di spiegare l’assenza della mia attività sessuale, ma ne sono rimasto nauseato perché la mia natura è eterosessuale. A quanto pare il mio culo è destinato a rimanere sigillato, mentre le mie pulsioni sono destinate a proiettarsi sui caratteri somatici di una esponente del gentil sesso. Mi chiedo cosa si provi a sentirsi desidearti e mi chiedo se io abbia mai provocato desiderio nelle fantasie di qualcuno. La voluttà è un’amenità rispetto a ciò che sorregge la mia verginità , ossia la convinzione che per me una scopata deve essere un selvaggio atto d’amore. Sono un fautore della masturbazione, ma penso che passare un’intera vita a farsi le seghe debba essere deprimente. Ironizzo su me stesso perché mi fa ridere la mia goffaggine sessuale. Tra poco mangerò un po’ di yogurt e un po’ di prosciutto, berrò del succo tropicale e poi mi addormenterò sognando i gesti d’affetto che talvolta seguono una sana copulazione.