Ho passato l’intero pomeriggio all’interno di una forte attività onirica svoltasi durante un costante dormiveglia. Tra poco mi rimetterò a letto e probabilmente mi sveglierò domattina. Se riuscirò ad alzarmi presto uscirò e andrò a correre, altrimenti rimarrò in casa e mi dedicherò al vogatore e alla lettura. Provo un piacevole torpore. Se mi volto vedo il materasso che ammicca, con malizia ed esperienza, alla mia schiena. Il mio letto mi vuole supino e rilassato, e non riesco a dirgli di no. Quando sono stanco mi sento molto dolce e pervaso dal desiderio di condividere le coperte con la ragazza che non ho. Il mio desidero venereo è più intenso che mai. Da alcune settimane un ingiustificato senso di benessere, che ho accennato più volte nelle righe precedenti, acquieta ogni mia frustrazione e mi rende invulnerabile da ogni attacco dell’impulsività. Credo che sia importante mantenere il contatto con la realtà, anche quando essa è terribile e angosciosa. Penso che sia pericoloso nascondersi dentro le chimere e vivere esclusivamente di fantasie e deliri. La realtà può essere stupenda, anche quando ogni sua sfaccettatura appare un vicolo cieco dal quale sembra impossibile uscire. Sono giunto al termine del mio stato di coscienza domenicale e concludo con un sorriso.
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