Non riesco a dormire. Gli sbadigli fanno eco sul palmo della mia mano destra, lo stomaco borbotta qualcosa di incomprensibile e le dita assecondano il flusso delle parole. In questo momento la mia stanza è buia; una camera oscura nella quale sviluppo i negativi della mia esistenza per trarne beneficio. Mi sento bene. Adoro l’attività onirica e mi auguro che il sonno non tardi a dare inizio al lavorìo del mio inconscio. Torno a bordo delle coperte per tentare nuovamente di mettere in moto la macchina della realtà dormiente.
Con un segno di comando ristabilisco un punto d'equilibrio. Non v'è in me prossimità alcuna:…
Non amo i visi lunghi nel duplice significato dell'espressione e anche a quest'ultima mi riferisco…
Mi avvalgo della facoltà di respirare, ma secondo i crismi del pranayama. Non ho le…
Preferisco un sano pragmatismo alla maggior parte di convinzioni ideologiche, dunque non è per l'astratto…
Muovo verso le idi di marzo senza una ragione valida per chiamarle tali. Certi miei…
Ci sono dei giorni in cui l'abbraccio di una principessa mi farebbe proprio comodo, o…